Hai più di 60 anni?
A partire dai 50 anni, il 97% della popolazione presenta carenze visive.
L’invecchiamento dell’occhio si presenta con l’insorgere della presbiopia, intorno ai 45 anni.
Si tratta della perdita di elasticità e dell’invecchiamento del cristallino. Anno dopo anno, la vista rischia di diminuire notevolmente, soprattutto dopo i 60 anni.
L’invecchiamento naturale e la scarsa ossigenazione rendono l’occhio più sensibile alla luce.
La cornea ed il cristallino subiscono sempre più aggressioni da parte delle molecole instabili denominate radicali liberi, che determinano un abbassamento della vista.
Le sigarette causano uno “stress ossidativo” che provoca una cattiva ossigenazione ed un invecchiamento accelerato della retina.
L’esposizione ai raggi U.V. o alla luce blu-viola degli schermi e dei Led durante tutta la vita costituisce un importante fattore di rischio.
Tra le più diffuse conseguenze di questo invecchiamento si annoverano il glaucoma, la degenerazione maculare legata all’età e la cataratta.
La cataratta rende la vista più offuscata a causa della perdita di trasparenza del cristallino, la degenerazione maculare legata alla età porta alla perdita della visione centrale.
Il glaucoma crea, invece, un restringimento del campo visivo che, a lungo termine, può condurre alla cecità totale.
Dopo i 60 anni va data particolare importanza ai diabeti di tipo 1 e 2 che possono causare una retinopatia.
La conseguenza è una scarsa irrorazione della retina e una possibile perdita della vista.
La soluzione migliore per tutto questo rimane la prevenzione con controlli ogni 12/18 mesi per monitorare eventuale cambiamenti e l’utilizzo di lenti co protezione U.V.